Negativo / Positivo
Alice Traforti
Oggi viviamo in una società contraddittoria in cui siamo tutti lettori (o scrittori) di una folle quantità di pagine, di tradizione secolare o battute solo qualche istante fa, ma non siamo sempre capaci di distinguerne il valore. Libri e tomi di diversa natura, magazine, editoriali, articoli, news, fake-news, blog, diari, racconti quotidiani, più o meno vissuti, scorrono ogni giorno davanti ai nostri occhi avidi di notizie.
Quando gli stessi occhi si chiudono puntuali, ogni sera, la produzione indistinta di cultura contemporanea scompare nella notte, lasciando spazio a un vuoto da riempire con un nuovo giro nella cloaca dell’informazione, vera o falsa che sia, di intrattenimento o scientificamente fondata.
Di tutte le pagine di storiografia, di letteratura, di trattati, di fatti e di novelle che Joseph Rossi ha letto durante la sua esistenza non è rimasto neppure tanto, solo frammenti, discontinui e disconnessi, che emergono dall’inconscio e si rivelano nei fogli neri di SHEET / SHIT (2018).
L’artista, vanificando ogni fatica letteraria, immerge interi volumi nello stesso inchiostro con cui sono stati impressi e poi seleziona le manifestazioni più interessanti che appaiono sulle facciate: macchie speculari, asimmetriche, dissonanti e senza continuità formale.
Guardandole, si potrebbe pensare istintivamente a una sorta di test di Rorschach, ma in questo caso non c’è nessuna ambiguità né interpretazione a fornire preziosi dettagli su una personalità: l’unica implicazione riguarda il gusto del soggetto.
L’azione messa in scena da Joseph Rossi è chiara: penetrando pian piano nei fogli di carta, il nero demolisce la funzione primaria del libro, relegata alla lettura, esaltandone invece il valore estetico, oggi prevaricante su quello culturale.
Così le pagine oscure si trasformano in farfalle morte, incorniciate e spillate, esposte in una collezione di vanitas, prelevata da uno scaffale polveroso di titoli noti e altisonanti, per essere appesa in bella vista.
La cultura che Joseph Rossi intende mettere al muro è quella diventata ormai il simbolo di uno status apparente, a cui tutti vogliono dimostrare di appartenere, senza però farlo per davvero.
Ed ecco che il contenuto dei fogli, macchiati del delitto di troppa abbondanza, scompare, si annulla, annichilisce su sé stesso.
Il bagno d’inchiostro che cancella il significato delle parole assume qui la liturgia di un rituale purificatore: l’immersione nel brodo primordiale genera nuove forme semantiche fatte di opposizioni di chiari e di scuri, di pieni e di vuoti, di frammenti di senso e non-senso che danzano in un equilibrio instabile tra positivo e negativo.
L’antitesi in gioco sembra l’eterna lotta tra il bene circoscritto e il male sconfinato, nella consapevolezza che non può esistere la luce senza l’ombra, e viceversa.
Dal panorama indistinto della cultura di massa, Joseph Rossi isola i tratti di un profilo culturale inteso come scoperta e rivelazione dell’interiorità del soggetto, intimamente connesso con la costruzione dell’individuo e risultante da quel briciolo di senso che rimane attaccato alla persona dopo l’esposizione, continuativa e massiccia, a pagine di ambiguo valore.


Ss / 17 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 16 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 15 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 02 42 x 70 cm
inchiostro su carta

Ss / 13 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 14 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 03 42 x 70 cm
inchiostro su carta

Ss / 18 70 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 12 42 x 42 cm
inchiostro su carta


Ss / 01 42 x 70 cm
inchiostro su carta

Ss / 11 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 10 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 08 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 07 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 20 70 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 06 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 05 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 04 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 09 42 x 42 cm
inchiostro su carta

Ss / 19 70 x 42 cm
inchiostro su carta
